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Scamozzi, Vincenzo.

Architetto italiano. Dopo aver perfezionato l'istruzione impartitagli dal padre Giandomenico, anch'egli architetto, all'accademia olimpica di Roma (1578-80), vinse il concorso per il proseguimento della Libreria del Sansovino (1582), iniziando così una carriera che lo rese uno dei maggiori e più ricercati architetti d'Europa. Lo stile eclettico-sperimentalista di S. poté manifestarsi a Venezia (Procuratie Nuove, 1581-98; chiesa di San Trovaso, 1609; chiesa dei Tolentini, 1590-95; palazzo Contarini, 1609-16), a Vicenza (palazzo Trissino al Corso, 1592-1616; completamento della scena del teatro olimpico, 1584) e provincia (villa Verlato a Villaverla, 1574; Rocca Pisana a Lonigo, 1576) e a Salisburgo (progetti per la cattedrale e il palazzo vescovile, 1604-07 e 1611-12). Di rilievo la sua produzione teorica: Trattatello sulla prospettiva (1576), Discorso sopra le antichità di Roma (1582) e, soprattutto, L'idea dell'architettura universale (sei volumi, 1591-1615), che è considerata l'opera che pone le basi della teorica neoclassica (Vicenza 1552 - Venezia 1616).